Ritrovati i resti di Dudley Wolfe, alpinista americano scomparso durante la spedizione americana al K2 del 1939, guidata da Fritz Weissner.
Ritornati il giorno successivo gli alpinisti americani ritrovavano altre prove inconfutabili sull’identità dei resti: grandi pantaloni doppio strato confezionati nel Massachusset, una ghetta di tela e cuoio – oggetti decisamente pre-goretex! – e soprattutto una moffola di tela e cuoio con scritto, a chiare lettere maiuscole, Wolfe sul polso. A questo punto tutto era chiaro: non poteva trattarsi che di Dudley Wolfe, di Boston, membro della spedizione americana al K2 del 1939, guidata da Fritz Weissner.
Wolfe, che a sentire il nipote era una sorta di playboy alla Gatsby, fu apparentemente scelto da Weissner più per il suo apporto economico alla spedizione che per le reali capacità alpinistiche. Ciò nonostante, in quelloccasione, Wolfe raggiunse quasi ottomila metri di quota, prima di essere costretto dalla neve alta a ridiscendere al campo VIII a 7.800 metri, dove attese Wiessner impegnato nellassalto alla vetta. Fu unattesa, lunghissima, che si protrasse per oltre una settimana.
Quando Weissner (dopo aver toccato incredibilmente quota 8370 m) raggiunse finalmente il campo VIII insieme allo Sherpa Pasang Kikuli, i tre cominciarono a scendere. Ma Wolfe era talmente esausto che, cadendo lungo la corda fissa, per poco non provocò la caduta di tutti. Weissner decise così di lasciarlo al campo VII, promettendo di inviare degli sherpa a recuperarlo. Ciò avvenne, ma quando gli sherpa lo raggiunsero Wolfe aveva passato quasi due settimane sopra i 7000 metri!
Wolfe insistette che gli occorreva ancora un giorno prima di essere in grado di scendere. Fu così che lui e gli sherpa scomparvero senza essere mai più rivisti, fino al ritrovamento di questo luglio 2002. I membri della famiglia Wolfe, informati del fatto, hanno manifestato grande sorpresa e sollievo per il ritrovamento, e sarebbero intenzionati di organizzare un viaggio al K2 per celebrare una cerimonia alla base della montagna.
di Manuel Lugli
archivio: la salita al K2 di Abele Blanc e Marco Camandona (2000)
Nelle foto: in alto avvicinamento al K2; sotto: campo a 8000m (Ph Marco Camandona)
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